La piccola chiesa di S. Maria della Sorresca sorse per suffragio popolare in onore della Vergine nel luogo in cui, nel '500, vi era un magazzino della famiglia Albito di Gaeta, nel quale si custodiva un quadro della Madonna ritenuto miracoloso.
In questo deposito, prima della vendita, veniva conservato in barili di legno la "sorra", ossia la pancia del tonno salata. Da qui la denominazione di "Madonna della Sorresca", anticamente festeggiata il 16 aprile di ogni anno. Attualmente la chiesa è chiusa al culto, anche se viene aperta periodicamente per manifestazioni culturali.
Ha una forma ottagonale con ingresso da uno dei lati su cui insiste la cantoria.
L'altare maggiore del sec. XVII è di pregevole fattura ed è opera dello scultore napoletano Dionisio Lazzari. Fino a non molti anni fa su di esso era incastonata l'icona della Madonna della Sorresca, ora custodita nello Stabilimento dell'Annunziata, che ne amministra i beni. La facciata, rimaneggiata a metà dell'800, nel corso dei lavori di ampliamento di via Duomo, presenta un ampio portale con scala di accesso all'aula ottagonale e una monofora sovrapposta ad esso incorniciata da un timpano triangolare. Il campanile affianca la facciata ed incorpora anch'esso una monofora e diviene parte del fronte principale. La torre campanaria, a pianta quadrata, è costituita da archetti a tutto sesto e culminante a cupola emisferica.