La chiesa di San Carlo Borromeo venne consacrata nel 1620 dal vescovo di Gaeta Pietro de Oña al termine della costruzione iniziata a partire dal 1606 dal sacerdote Antonio Conca. Nel corso dei secoli si arricchì di arredi liturgici, di cui oggi restano pochi reperti, notevoli per il suo valore artistico è il fonte battesimale in pietra locale. Nell'800 fu esposta a danni prodotti dagli assedi di Gaeta.
Nel 1944, in pieno conflitto mondiale, pur essendo risparmiata dalla totale distruzione, come non avvenne per il resto del rione Spiaggia, subì notevoli danni. Nel dopoguerra fu sottoposta ad un radicale intervento di restauro con l'abolizione degli ornamenti barocchi, l'aggiunta di nuove decorazioni e l'apertura dei rosoni sulla facciata e sull'abside. Allo stato attuale la chiesa si presenta rettangolare a navata unica avente sui lati maggiori sei nicchie poco sporgenti separate da lesene.
La facciata principale è munita, all'esterno, di decorazioni sul frontone ridisegnato negli anni '50 con l'aggiunta di tre grosse mensole aggettanti disposte a triangolo. Alla chiesa sono unite, formando un unico corpo di fabbrica, la sacrestia e l'ufficio parrocchiale (al piano terra) e le sale parrocchiali con annesso alloggio del parroco (al piano superiore), quest'ultimo aggiunto nel restauro del 1998.