La memoria più antica della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano risale al 997 quando il presbitero Pietro e il canonico Benedetto ricevono dal vescovo Bernardo, figlio del duca di Gaeta, l'incarico di ricostruire il sacro edificio dopo la lontana distruzione avvenuta, forse nell'844, ad opera dei Saraceni.
La struttura attuale della Chiesa, invece, è frutto della ricostruzione post-bellica avvenuta negli anni '50. Ridotta a due campate (l'originale era a tre) il suo interno è privo di ogni valore artistico poiché i pregevoli altari marmorei del Seicento sono stati trasferiti e messi in deposito negli annessi della chiesa di Santa Maria di Porto Salvo che tuttora funge da sede dell'antica parrocchia dei SS. Cosma e Damiano. Le coperture delle due campate sono a crociera, il pavimento è a piastrelle.
L'esterno, concepito con estrema linearità, è ornato da un monumentale portale in pietra recante una iscrizione dedicatoria del 1749. Sul fianco destro della facciata si innesta un piccolo campanile ottocentesco. Nel suo interno, nudo e austero, vi è un pregevole fonte battesimale in pietra voluto nel 1591 dal vescovo Lassosedegno.