Nella località di Serapo, non lontano dallo sperone roccioso detto “la nave”, nell’insenatura di Fontania, si osservano ancora le vestigia della sontuosa villa romana del console Gneo Fonteo, da cui il luogo prende il nome. Nell’insenatura, disposte radialmente a pochi metri dal livello del mare, sono visibili le cosiddette grotte, piccoli vani rettangolari di diversa profondità, che all’origine dovevano servire da rimessaggio per il porticciolo privato.
Dinanzi ad esse, sulla sabbia, si intravedono massicce costruzioni in opus reticulatum. L’enorme villa, costruita nel I secolo a. C. sui terreni soprastanti, era ricca di ninfei ed esedre, di cui si individuano le tracce e si estendeva fino al “Pozzo del Diavolo” nei cui pressi vi sono ruderi con pavimenti musivi.
Poco distante dalla spiaggetta, elevato sullo spuntone roccioso di punta Fontania, c’è il Camerone, imponente avanzo di una conserva d’acqua. I ruderi, per effetto di un lento bradisismo e dell’erosione marina, si trovano in condizioni sempre precarie.