Un finissage dedicato, con una piccola retrospettiva, a Mario Lieto, artista gaetano di cui ricorrono quest'anno i sessant'anni dalla morte. Lo sfortunato artista nato nel 1914 e morto nel 1955, a 41 anni, ha dimostrato nelle sue opere dei primi anni Cinquanta una padronanza nel disegno e nel colore che certamente lo avrebbero proiettato verso grandi traguardi. Figlio di Vincenzo, noto decoratore d’interni della zona, apprende i primi rudimenti del disegno e del colore dallo stesso padre. Una grave forma reumatica fin dall’adolescenza gli condizionano l’esistenza anche se gli consentono di dedicarsi solamente all’arte, verso la quale dimostra naturali attitudini. Le vicissitudine umane ne influenzano nettamente la produzione artistica nelle tematiche e nelle tinte, ove prevalgono il grigio ed i verdi. Inizialmente legato alla maniera della scuola napoletana tardottocentesca, rappresentata a Gaeta da Saturno Bartolomei, pian pianino se ne discosta interpretando, dagli inizi degli anni Cinquanta fino alla morte, la sua poetica sociale: umili pescatori, contadini, spaccapietre che con umile e dignitoso riserbo rompono il silenzio che li circonda con la forza del disegno e con la densa atmosfera del colore. Ha lasciato il suo mondo terreno insieme agli evacuati di Cassino, che nel loro lento fluire si dissolvono come fantasmi nella nebbia. E’ questo il suo ultimo quadro.
Ricordiamo che proprio dall'attività del "Circolo Amici dell'Arte Mario Lieto", è nata la rassegna Porticato Gaetano. Il primo settembre del 1955 un gruppo di pittori gaetani fonda il 'Circolo Amici dell'Arte' e lo intesta all'artista gaetano, scomparso nel febbraio dello stesso anno. Il luogo di ritrovo è la sede della Pro Loco il cui Presidente è Nicola Magliocca, grande cultore delle belle arti.