La mostra, aperta fino al 6 gennaio 2016, riporta temporaneamente nella chiesa alcune opere pittoriche espressamente realizzate per il culto, tra cui una Madonna con bambino di Paolo De Matteis”.La chiesa rientra nella disponibilità dell'IPAB SS. Annunziata e l'esposizione vuole mettere in luce sia il sito che una serie di tesori artistici di proprietà dell'ente, tra cui una serie di manufatti in argento realizzati tra i secoli XIII-XVIII.
Punto di eccellenza è il candelabro del sec. XIV con fuga in Egitto, da poco restaurato grazie all'interessamento dell'Arcivescovo di Gaeta Mons. Fabio Bernardo D'Onorio ed esposto recentemente nella mostra “Sculture Preziose – Oreficeria sacra nel Lazio dal XIII al XVIII secolo”, organizzata dai Musei Vaticani presso il braccio di Carlo Magno in San Pietro.
Di particolare interesse artistico culturale è la location prescelta, la chiesa della Sorresca la cui storia affonda nelle radici più profonde della comunità gaetana.
Gaeta è stata da sempre ricca di opifici di prodotti derivati dalla lavorazione del pescato, tra questi esisteva la sorra, ovvero la pancia del tonno in conserva sotto sale. In un laboratorio / magazzino di sorra, nel 1513, viene ritrovato un quadro della Madonna che da subito appare prodigioso. Avvengono una serie di miracoli e segni soprannaturali, tanto che si decide di trasformare il locale in luogo di culto. La trasformazione avviene nei primi decenni del secolo XVII edificando un luogo di culto ottagonale, recuperando spazio dal fitto incasato urbano fortificato della Gaeta Medievale.
Le decorazioni barocche portano alla realizzazione di altari marmorei policromi, un pavimento in maioliche invetriate e tutta una serie di decorazioni per lo più pittoriche. Il miracoloso quadro della Madonna viene dotato nel 1694 di una riza in argento realizzata a Napoli (come si evince dai punzoni apposti).