L'Epoca Ducale
Ultimo aggiornamento: 13 agosto 2025, 10:44
Alla decadenza dell'Impero Romano, Gaeta attraversò un periodo buio caratterizzato da continui saccheggi ad opera delle popolazioni barbariche e in seguito dai Saraceni.
Proprio per la sua caratteristica posizione e conformazione Gaeta fu poi fortificata con cinta murarie che ne difendessero le coste e sulle pendici di Monte Orlando venne eretto il castello.
Il "patrimonium cajetanum" era un lembo di terra che andava da Terracina al Garigliano, apparteneva politicamente a Bisanzio, geograficamente alla curia romana, che in pratica ne esercitava la podestà. Capo indiscusso era l’Episcopus, nelle sue mani era accentrato tutto il potere sociale, politico e amministrativo.
Il pericolo dei saraceni comportò una modifica del piano urbanistico della civica: strade rare e tortuose, per esigenze di spazio furono create numerose e ripide scalinate lungo il monte, le case si susseguivano l’una sopra l’altra, con una serie di cavalcavia e sottopassaggi. Ridimensionato il pericolo dei saraceni, l’economia e i commerci tornarono a decollare.
Nell’851 ripresero le ostilità con la curia Romana e il potere del ducato passò nelle mani della classe militare, al cui vertice stava l’Ipata o Duca.
L’Ipata, che corrisponde al latino consul, aveva il potere amministrativo, giuridico e militare.
La fonte principale per la storia di Gaeta durante il suo periodo ducale è il Codex diplomaticus cajetanus, una raccolta di documenti ufficiali.
Nel periodo che va dall'839 al 1140 Gaeta può essere considerata una Repubblica Marinara, in quanto si governava in base a proprie leggi, le sue navi percorrevano il Mediterraneo, la nave militare gaetana era il Dromone, difese la sua libertà durante numerosi assedi e batteva una sua moneta.
La dinastia dei Docibili si impegnò per far progredire Gaeta mediante opere e alleanze. Essi si fregiarono di un imponente palazzo e accrebbero il prestigio e la ricchezza della città.
I Docibili resero Gaeta indipendente da Napoli.La fine della repubblica marinara fu causata dalla dominazione Normanna. L’esperienza del ducato terminò nel 1140 quando Gaeta fu conquistata dal Re Ruggero II d’Altavilla
Le Reliquie di S.Erasmo
Nell’812 le navi gaetane, insieme a quelle di Amalfi, accorsero in aiuto di Bisanzio nella battaglia di Lampedusa dove sconfissero gli arabi. I saraceni divennero la più grande minaccia dell’Italia centro meridionale. In quegli anni i saraceni giunsero nel territorio del castrum, infatti nell’842 le reliquie di Sant’Erasmo furono murate in una colonna della chiesa di Santa Maria del Parco, per evitare che cadessero in mano degli infedeli.
Il Follaro
Nell’877 Giovanni I di Gaeta, figlio di Docibile, ottenne il titolo di Patrizio, con autorità pari al ducato di Napoli e inferiore solo all’imperatore. Gaeta si rese autonoma dall'autorità imperiale, ebbe una propria solidità militare, i proprio organi giurisdizionali e la propria moneta, il "follaro", dedita ai ricchi traffici commerciali via mare.