Descrizione
L’Agenzia del Demanio ha partecipato alla 42ª Assemblea Annuale dell’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, in programma dal 12 al 14 novembre nel capoluogo emiliano, con un ricco programma di incontri dedicati al tema “La città che cambia. Il ruolo strategico degli immobili pubblici”.
Nel Padiglione 15, l’Agenzia ha illustrato le proprie iniziative sui Piani Città degli Immobili Pubblici, il ruolo della Struttura per la Progettazione, il Partenariato Pubblico Privato e il Temporary Use come strumenti per la rigenerazione urbana e la valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato.
Tra i relatori anche Cristian Leccese, sindaco di Gaeta, che ha presentato il “Modello Gaeta”, portando all’attenzione nazionale l’esperienza della città nel recupero del proprio centro storico e nella valorizzazione dei beni demaniali.
“È stato un privilegio poter illustrare presso lo stand dell’Agenzia del Demanio il Piano di Città di Gaeta – ha dichiarato Leccese – un progetto che mira a restituire valore e funzione ai numerosi immobili pubblici dismessi presenti sul territorio.”
Il sindaco ha ricordato che il percorso di valorizzazione del patrimonio pubblico di Gaeta ha preso impulso nel maggio 2024, quando il Comune è stato il primo in Italia a sottoscrivere il Piano di Città insieme all’Agenzia del Demanio.
Questo strumento innovativo consente di pianificare in modo strategico il recupero e la riqualificazione del patrimonio immobiliare dello Stato, creando nuove opportunità di sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale per le comunità locali.
“Abbiamo scelto di aderire a questo protocollo – ha spiegato Leccese – perché rappresenta una best practice nazionale per la valorizzazione del patrimonio pubblico. Il piano prevede una progettazione tecnica a cura della Struttura per la Progettazione dell’Agenzia del Demanio, completamente a carico dell’Agenzia stessa e gratuita per il Comune di Gaeta.”
Il percorso operativo prevede la costituzione di un tavolo tecnico per definire le destinazioni d’uso dei beni da valorizzare, seguito dalla stipula di un accordo di programma con la Regione Lazio per l’eventuale variazione urbanistica degli immobili.
Successivamente, i beni potranno essere immessi sul mercato o inseriti in bandi di finanziamento destinati al recupero e alla riqualificazione, favorendo così la nascita di nuovi spazi e servizi per la comunità.
Con il modello illustrato A Bologna la città si conferma come esempio concreto di come la collaborazione tra enti pubblici possa diventare un motore di rigenerazione urbana e un volano di sviluppo sostenibile per i territori.
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Ultimo aggiornamento: 16 novembre 2025, 16:50