16Agosto2023

"Ritorno alla Terra dei Padri", approda a Gaeta "Klizia" per ripercorrere l'itinerario di 53 famiglie di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia

Tags: Iniziative Iniziative

"Ritorno alla Terra dei Padri", approda a Gaeta "Klizia" per ripercorrere l'itinerario di 53 famiglie di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia

Un viaggio meraviglioso per tenere accesa una luce sulla memoria. Venerdì 18 agosto approderà a Gaeta “Klizia”, imbarcazione protagonista di un percorso lungo oltre 800 miglia, organizzato dall’Associazione Egea nell’ambito del progetto “Ritorno alla Terra dei Padri”. La barca, partita il 30 luglio da Fertilia, in Sardegna, ripercorrerà l’itinerario compiuto da 53 famiglie di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, per concludersi nel mese di ottobre a Trieste, con la partecipazione agli eventi della Barcolana.

Klizia4

 

Al comando di “Klizia”, Giulio Marongiu, esule che salutò per l’ultima volta la città di Pola a soli 8 anni, che oggi, ottantacinquenne, ha deciso di voler fare i conti col passato e compiere un’impresa dal sapore romantico. «Mio figlio ed i suoi amici – ha spiegato Marongiu - mi hanno convinto che è giusto tornare, ed io devo riuscirci!». Ad accompagnarlo, un equipaggio composto dal figlio Federico, Mauro Manca, figlio e nipote di esuli fiumani, e Giuseppe Bellu, rappresentante della numerosa comunità veneta e ferrarese, che trasformò Fertilia e la paludosa laguna del Calich in un luogo fertile e produttivo.

Il percorso toccherà 4 nazioni – Italia, Francia, Croazia e Slovenia - e 26 città: Alghero, Stintino, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Porto Vecchio, Solenzara e Bastia (Corsica), Livorno, Punta Ala, Porto Ercole, Civitavecchia, Ostia Antica, Anzio, Gaeta, Ancona, Rimini, Porto Garibaldi, Ferrara, Chioggia, Venezia, Caorle, Grado, Trieste, Muggia, Pirano (Slovenia) e Rovigno (Croazia).  

Mappa-Ritorno-alla-Terra-dei-Padri

Il progetto ha ottenuto la Media Partnership della RAI, il supporto della Guardia Costiera e il contributo di numerosi Enti pubblici, Istituzioni e partner privati. Oltre 32 gli Enti patrocinatori, tra i quali il Comune di Gaeta, Terra che ospitò ben tre campi profughi e migliaia di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, offrendo rifugio sicuro presso le caserme dismesse presenti in città, “Vittorio Emanuele II”, “Cavour” e “Cosenz”; in quest’ultima, nel 2014, è stata apposta una targa in memoria di quei tragici anni. 

Sabato 19 agosto, alle 10:30, il Sindaco Cristian Leccese accoglierà in Aula Consiliare Giulio Marongiu e l’intero equipaggio del “Klizia”, alla presenza di una rappresentanza di esuli rimasti a Gaeta. L’imbarcazione verrà poi trasportata via terra fino al porto di Ancona, dove proseguirà il suo viaggio lungo le coste adriatiche. 

«Siamo onorati - ha dichiarato il Sindaco Leccese - di accogliere nella nostra Città l’equipaggio del Klizia, una barca in legno appartenuta a un pescatore giuliano, per ripercorrere la rotta degli esuli fuggiti dalle loro terre in cerca di una nuova vita. Gaeta non dimentica la tragedia delle Foibe e l’esodo degli italiani dai territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, e avrà sempre un legame molto forte con la terra giuliana. Numerosi furono i profughi che col tempo si integrarono nella nostra Comunità e rimasero qui. Anche grazie a questo progetto, manteniamo viva la memoria, ricordando il passato per costruire un futuro migliore, celebrando i valori del rispetto, dell’integrazione e della convivenza civile».

«Qui a Gaeta, nella Caserma Cavour, oggi Scuola Navale della Guardia di Finanza, nacque nel 1951 mia madre – racconta Mauro Manca, membro dell’equipaggio del Klizia –. I miei nonni Mario Kucich e Leda Maucione erano esuli da Fiume ed a Gaeta stettero per circa due anni e mezzo prima di giungere a Fertilia».

«Con questo viaggio non vogliamo far riscoprire solo una pagina della storia del nostro paese ancora poco conosciuta – afferma Giuseppe Bellu, figlio di un contadino sardo e di madre veneta – ma desideriamo far riscoprire a chi ci seguirà il sapore di quella umanità e del duro lavoro grazie al quale i nostri Padri ci hanno regalato una vita felice, non facendoci pesare i loro sacrifici ed in alcuni casi le loro sofferenze, affrontate con dignità e con una grande determinazione».

Ritorno alla Terra dei Padri