"Non ci sono dubbi sul fatto cheil pontile petroli debba essere delocalizzato, ma l'allarmismo che sta fomentando il Sindaco di Formia Paola Villa è fuori luogo ed abbiamo l'impressione che è finalizzato a distogliere l'attenzione dai problemi veri della città di Formia". A parlare è il consigliere comunale di maggioranza Pietro Salipante che, alla luce della sua esperienza e qualifica professionale in ambito marittimo, intende fare un po' di chiarezza sulla questione. "In queste settimane - sottolinea Salipante - l'Amministrazione gaetana ha approvato in consiglio il DUP (documento unico di programmazione) nei tempi previsti dalla legge mentre la settimana prossima si svolgerà un'altra seduta pubblica nel corso della quale andremo ad approvare anche il Bilancio di previsione 2019-2021. Il Sindaco Mitrano, nonostante impegnato nella programmazione strategica per lo sviluppo della città di Gaeta, è intervenuto sulla questione pontile petroli con l'intento di fare chiarezza e rimarcando la necessità di ragionare sulla base di fatti concreti al fine di tenere unite le due città. Seppur le petroliere vengono considerate navi sicure - spiega l'ex direttore di macchine e docente di formazione marittima - con l'avvento della MARPOL STCW-95 con navi a doppio scafo ed Inert Gas System e separatore di acque oleose, da parte del cittadino persiste una comprensibile sensazione di insicurezza in quanto il pontile insiste a 50 metri dalle abitazioni e quando fu realizzato negli anni '60 esistevano ben altre priorità. L'Eni adesso deve dare risposte concrete e non può continuare a perdere tempo. Ha fatto bene il Sindaco Cosmo Mitrano - prosegue Salipante - a dichiarare che il pontile petroli non può più stare in località Peschiera da dove deve essere delocalizzato. Questo può avvenire soltanto dopo che l'Eni avrà prodotto e presentato uno studio di fattibilità, un progetto che tuteli la sicurezza dei cittadini del Golfo di Gaeta. Solo allora si potrà avviare un dibattito politico costruttivo. Il Sindaco Mitrano nella sua dichiarazione è stato molto chiaro: se non si individua una location idonea dove delocalizzare il pontile petroli, a tutela di tutti i cittadini del Golfo, l'Eni deve andar via dalla città di Gaeta. Quindi se veramente vogliamo fare politiche comprensoriali facendo crescere il territorio dobbiamo sostenere una battaglia comune con e non contro Gaeta. Da parte nostra - ribadisce il consigliere del "Nuovo Quadrifoglio" - ci sarà il massimo impegno nel tutelare l'interesse di tutti in quanto per noi non esistono confini territoriali e ci aspettiamo che altrettanto facciano i nostri vicini. Pertanto qualora da questo studio dovesse emergere una soluzione di delocalizzazione che andrebbe a creare disagi alle vicine città di Formia e Minturno, il Sindaco Mitrano in primis e tutti noi, siamo pronti a dire di no e a scendere in piazza al fianco dei cittadini formiani dai quali ci aspettiamo analogo sostegno nel caso venisse penalizzata la città di Gaeta. La delocalizzazione offshore delle petroliere, invece, sarebbe accolta positivamente a Gaeta purché rispetti le istanze di tutte le città che si affacciano sul Golfo. Dunque, il pontile petroli deve essere delocalizzato, senza però danneggiare gli interessi né di Gaeta, né di Formia, né di Minturno. Pertanto credo che ora dobbiamo piuttosto pensare a lavorare per le nostre città anche in un'ottica di politiche comprensoriali con azioni concrete per i nostri territori".