Nella gremitissima sala di rappresentanza della «Gran Guardia» ed in un'atmosfera di grande suggestione si è svolta questa mattina la cerimonia conclusasi con la firma dell'accordo di valorizzazione dello storico edificio denominato «La Gran Guardia», costruzione neoclassica, voluta dal Re Carlo III di Borbone e realizzata sotto il Regno di Ferdinando IV nel 1786, su disegno dell'arch. Paolo Ferrara, discepolo di Luigi Vanvitelli. Numerosissima è stata anche la presenza delle autorità civili, militari e religiose (presente mons. Luigi Vari, arcivescovo di Gaeta) sede dell'ex circolo ufficiali e sottufficiali che ha chiuso definitivamente i battenti alla metà degli anni Novanta.
Dopo l'introduzione ed i ringraziamenti del sindaco Cosmo Mitrano sono intervenuti il prefetto Pierluigi Faloni, il prof. Giampaolo D'Andrea (capo di gabinetto del ministro Franceschini), la dottoressa Daniela Porro (Segretario Regionale per il Lazio del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo) e l'ing. Pier Giorgio Allegroni (Direttore dell'Agenzia del Demanio, Direzione Regionale Lazio). Prima di sottoscrivere l'accordo insieme al sindaco Mitrano, sia Porro che Allegroni hanno elogiato l'operato del sindaco e dell'amministrazione comunale nell'aver saputo raggiungere questo brillante traguardo in un tempo alquanto breve, e sottolineando che «quello della Gran Guardia è uno dei pochi accordi di valorizzazione tuttora sottoscritti nell'intera regione Lazio e rappresenta un esempio di come la collaborazione tra istituzioni possa produrre straordinari risultati, sviluppando effetti virtuosi anche sullo sviluppo del territorio». E ciò dà ancor più rilievo all'evento perché in linea con quanto già sottolineato dal prof. D'Andrea (capo di gabinetto del ministro dei Beni culturali) il quale si era «complimentato con l'amministrazione comunale per essere stata virtuosa per la capacità di aver saputo attrarre risorse sul territorio e di averne trovate anche all'interno del proprio bilancio comunale».
«È un'emozione incontenibile - ha esordito il Primo Cittadino senza nascondere la sua forte commozione ed emozione - davvero un sogno che si realizza per la Città di Gaeta. Ringrazio il prefetto Faloni, l'arcivescovo mons. Vari e tutte le autorità civili e militari qui convenute che con la loro presenza contribuiscono a dare rilievo e valore all'evento. Abbiamo immaginato questo momento sin dal primo giorno di mandato, perché ci abbiamo sempre creduto pur consapevoli delle molte difficoltà da superare. Ma il tenace impegno della nostra amministrazione, la collaborazione degli uffici comunali competenti, la disponibilità a valutare la nostra proposta di valorizzazione della Gran Guardia da parte degli organi preposti del MIBACT, della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Roma - il cui soprintendente Saverio Urciuoli ringrazio in modo particolare anche per essere qui presente fra noi - e dell'Agenzia del Demanio, il sostegno determinante della professoressa Michela Di Macco (presidente Comitato tecnico-scientifico belle arti e membro del consiglio superiore beni culturali e paesaggistici), hanno permesso a tutti noi di essere qui oggi ad aprire le porte della Gran Guardia alla città di Gaeta. E a scrivere tutti insieme una nuova pagina della storia cittadina: il prestigioso edificio borbonico da oggi diventa patrimonio del Comune.
Poi ha aggiunto: «Dopo i lavori di ristrutturazione, la Gran Guardia ritornerà a vivere in questo storico quartiere, cuore pulsante della vita culturale e artistica gaetana, punto strategico di riferimento per chiunque, turisti e cittadini, per la ricchezza di siti e beni storici, culturali e artistici, qui custoditi gelosamente, ma aperti alla fruizione pubblica. In tale contesto potrà rinascere la Gran Guardia per essere inserita, quale luogo simbolico d'accesso, all'importante circuito museale e storico-culturale creatosi negli anni e che rappresenterà un'offerta culturale internazionale di peculiare rilievo. Contestualmente esso potrà essere sede privilegiata di manifestazioni ed iniziative mirate, in piena sintonia con il valore e la storia dell'edificio». «Siamo entrati nella Storia - ha concluso il sindaco Mitrano - per riappropriarci di una pagina, troppo a lungo rimasta vuota! La riempiremo di forme e contenuti, quelli ispirati alle radici più profonde, più intime, ma anche più preziose della cultura, dell'arte, delle tradizioni della nostra meravigliosa Gaeta. Sarà una pagina aperta al futuro... sarà compito dei nostri giovani continuare a scriverla». (RM e PC)