04Dicembre2020

I canti di Chiarastella

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I canti di Chiarastella

I canti di Chiarastella

a cura di Ambrogio Sparagna

Intorno alla metà del Settecento Sant'Alfonso Maria de' Liguori comincia ad arricchire il suo lavoro pastorale fra i poveri del Regno di Napoli con la pratica di alcune Canzoncine spirituali composte sia in dialetto che in italiano. Si tratta di canti dall'impianto musicale semplice che traggono spunto da temi popolari. Così facendo il missionario insegna ai “lazzari” i fondamenti del Cristianesimo, li rende protagonisti dei cerimoniali liturgici mediante la creazione di appositi gruppi di preghiera e perpetua l'uso consolidato del canto popolare come forma "speciale" di catechismo. In Italia questo genere di espressività musicale religiosa è sempre esistita ed ha raggiunto punte di grande intensità spirituale con la diffusione delle Laudi medievali. Una testimonianze di questo genere è ancora rintracciabile in tante forme di rappresentazioni quaresimali che caratterizzano tuttora la vita religiosa di tante comunità della nostra Penisola. Nel Cinquecento san Filippo Neri rinnova questa pratica rituale dando vita ad un ricco repertorio di laude il cui ricordo è ancora vivo in tante preghiere cantate in molte comunità. Sant'Alfonso continua ed emancipa questa grande tradizione di catechismo cantato componendo numerose canzoncine spirituali legate al calendario liturgico. In quelle legate al ciclo natalizio egli traduce il senso dello stupore e della gioia riportato dai testi evangelici consegnandoci dei veri e propri capolavori. Fra queste alcune diventano famosissime come Tu scendi dalle stelle, Quanne nascette ninno e Fermarono i cieli. In particolare Tu scendi dalle stelle, composta intorno al 1754, riscuote subito un successo straordinario tanto che nel 1769 viene pubblicata e diffusa sul tutto il territorio nazionale diventando così il primo esempio di canzone popolare italiana. A seguito dello straordinario successo di questo canto si diffonde un genere musicale specifico assai originale ed innovativo in quanto introduce in ambito popolare l’uso di strofe, ritornelli e interludi strumentali. La larghissima pratica di questo repertorio favorisce la creazione nelle rappresentazioni presepiali di tanti immagini di pastori musicisti che animano con i loro suoni le varie scene. Verso la metà del Settecento questo repertorio si diffonde in ogni regione italiana e nel Lazio meridionale in modo capillare diventando protagonista di tanti rituali del ciclo dell’Avvento.I canti della "Chiarastella", come questo genere musicale viene definito, hanno diverse caratteristiche: alcuni hanno funzioni narrative e descrivono varie episodi tratti dai racconti evangelici o dalle vite dei santi, altri sono canti di questua augurali come le novene degli zampognari di fronte ai presepi, altri invece sono canti infantili come filastrocche, ninnananne e canti enumerativi. A partire dalla metà dell'Ottocento molti demologi raccolgono e pubblicano questi canti nelle varie antologie di poesia popolare allora assai in uso. Pur prive di trascrizioni musicali specifiche, queste "poesie" costituiscono oggi una fonte essenziale per la riscoperta di questo repertorio ancora largamente praticato in tante comunità della Penisola, in particolare in quelle aree periferiche, come quelle del Lazio meridonale e del Golfo di Gaeta, dove la cultura contadina rappresenta ancora un segno connotativo. In prossimità di questo periodo di Avvento, funestato dalla pandemia, pubblicheremo periodicamente alcuni canti della Chiarastella , in particolare quelli raccolti nel territorio del Golfo di Gaeta e del Lazio Meridionale che abbiamo elaborato in questi anni. Di ogni canto vi presenteremo il testo originale in dialetto, con l'eventuale traduzione, ed alcune notizie critiche che vi aiuteranno a comprenderne la bellezza che da sempre hanno riempito il cuore di grandi e bambini.Il primo esempio di canto “ L'Avvenuta profezia” fa parte del repertorio dei canti di novena ed è ampiamente diffuso nell'area del Golfo di Gaeta.Di seguito riportiamo il testo e un piccolo estratto musicale contenuto nell'antologia Fermarono i cieli, per gentile concessione dell'edizioni musicali Finisterre:https://www.facebook.com/DistrettoTuristicoGolfodiGaetaedIsolePonziane/videos/612517842798440L’Avvenuta profeziaE sentite chesta nova che è venuta da lontanonu bambino oggi è nato a na grotta abbandonataCo’ la vacca e l’asinello così nudo lui dormivafra le braccia di Maria e Giuseppe in compagniaUna luce mai guardata rischiarava la nottatale zampogne pe’ la strada indicavano la viaGli animali in processione alla guida nu lioneera tutta ‘na canzone agliu Ninno SalvatoreCo’ st’orchestra organizzata se passava la nottataco’ grancassa e chitarrina ciaramelle e violiniRicantavano la nanna co’ la storia di sant’Annainsieme agli angeli in colonna tutti attorno alla capannaE la luce che abbagliava i pastori e gli animaliagliu munnu raccontava l’Avvenuta profeziaDio bambino riposava nelle braccia di Marianella notte di Natale una stella risplendeva