«Dal 4 agosto arriva il vigile di quartiere, un agente tra la gente, che presiederà lo storico quartiere Sant’Erasmo di Gaeta, nei mesi di agosto e settembre». È quanto annuncia il sindaco Cosmo Mitrano il quale aggiunge che l’iniziativa di istituire il vigile di quartiere presso il locale dell’antico ex palazzo comunale di Piazza Traniello risponde alla necessità di fornire un servizio che associa controllo del territorio e ascolto dei cittadini.
Il vigile di quartiere si aggiunge alle altre attività della polizia municipale e a quella delle forze dell’ordine in un’ottica di collaborazione e lavoro in rete con gli altri attori sul territorio. Sono previsti servizi in auto ma soprattutto appiedati così privilegiando il contatto con residenti e non.
Si occupa di convivenza civile, sicurezza urbana, viabilità, ecologia e qualità degli spazi pubblici. Si occupa di osservare le criticità del quartiere, raccogliere le informazioni e le istanze di disagio dei residenti e attivare l’azione della Polizia Locale e del Comune per contribuire al miglioramento delle condizioni di vivibilità del quartiere medievale.
L’Assessore alla Polizia municipale Italo Taglialatela comunica che il servizio, che parte in via sperimentale, sarà effettuato tutti i giorni (ore 10:30-13:30 e ore 18-24) nel periodo dal 4 al 31 agosto; mentre dal 1° settembre il servizio sarà effettuato nelle sole giornate di venerdì, sabato e domenica.
«È evidente – commenta l’assessore Taglialatela – che un vigile sempre presente e ben in relazione con il vissuto del quartiere è di per se un forte deterrente per la riduzione dei rischi di piccola e grande criminalità, tuttavia credo che il risultato più significativo, in realtà, sia visibile immediatamente più in termini educativi, in senso civico e di cura del territorio, contro il suo degrado e l’incuria, appunto».
Il Sindaco Mitrano conclude: «Interpreto il vigile di quartiere come risposta visibile e concreta alle richieste di sicurezza dei cittadini; ma soprattutto come una persona capace di dare ascolto ad altre persone, capace di riconoscere bisogni e magari suggerire soluzioni che scaturiscano dalla vita del quartiere stesso, restando antenna preziosa per chi la città deve amministrarla e progettarne il suo futuro». (RM)